La seconda edizione de Le Case della Follia è un primo ideale incrocio tra un videogioco e un gioco da tavolo, un titolo dalla forte componente narrativa con cui passare molte serate immersi nell’atmosfera dei racconti di Lovecraft.
Se vi state il chiedendo il perché, è presto detto: è un gioco da tavolo che si avvale di un’app dedicata a gestire gli avversari, i puzzle e la narrazione della storia. In questo modo si hanno l’immersione sonora e narrativa di un videogioco (da questo punto si vista, l’app è fatta molto bene) e l’interazione tra giocatori tipica di un gioco da tavolo cooperativo.
È un gioco da tavolo che si avvale di un’app, ottenendo l’immersione sonora e narrativa di un videogioco e l’interazione tra giocatori tipica di un boardgame cooperativo.
La difficoltà media de Le Case della Follia – Seconda Edizione è mediamente elevata e ciò, unito a una certa complessità dei vari elementi da gestire durante una partita, potrebbe renderlo un titolo tosto per chi si sta avvicinando a questo hobby. D’altro canto, sono proprio queste caratteristiche a renderlo più longevo e profondo rispetto ad altri titoli simili.
Indice
Come si presenta Le Case della Follia?
Ne Le Case della Follia – Seconda Edizione l’atmosfera fa da padrona e la presentazione è sicuramente accattivante. Le componenti sono ben disegnate, con uno stile tendente al realistico e ricco di dettagli. Stonano un po’ le miniature, piccole e meno dettagliate rispetto a quanto offerto da altri competitor, ma soprattutto scomode da gestire a causa delle basette mal congegnate, inutilmente grandi e ingombranti (da questo punto di vista, sarebbe stata preferibile una soluzione simile ai titoli CMON).
Parlando di atmosfera, un plauso all’ottimo il lavoro di adattamento e doppiaggio (intro e outro degli scenari sono infatti recitati) ad opera di Asmodee Italia, senza il quale il titolo ne avrebbe sicuramente risentito.
Come si gioca a Le Case della Follia?
Sulla carta Le Case della Follia – Seconda Edizione è un dungeon crawler d’investigazione ambientato nel mondo horror di Lovecraft, dove un gruppo di investigatori (da 2 a 5) deve esplorare delle location combattendo mostri e raccogliendo indizi per risolvere una serie di macabri misteri.
All’inizio della partita i giocatori scelgono quale degli investigatori impersonare tra quelli a disposizione (ognuno con le proprie caratteristiche e abilità), selezionano quale dei quattro scenari giocare e si fanno guidare dall’app nel preparare la situazione base. Da qui in poi sarà il programma a indicare come si va a comporre la mappa man mano che il gioco avanza, mantenendo quindi forte le sensazione di scoperta e mistero. Inoltre gestirà direttamente le meccaniche di gioco come il combattimento (chiedendo il tipo di arma che si intende utilizzare e indicando che test superare per infliggere i danni) e i puzzle (da risolvere a schermo).
La commistione reale-virtuale è efficace e le partite che ne risultano sono sempre affascinanti. Il gruppo deve però essere predisposto a delle sessioni di gioco medio-lunghe (nonostante ci sia la possibilità di salvare la partita per riprenderla in una seconda occasione), quindi se siete circondati da amanti dei filler o dei german leggeri non è sicuramente il gioco consigliato!
Entrando nel dettaglio si potrebbe dire che Le Case della Follia – Seconda Edizione è un gioco di resistenza e gestione del rischio. Sin dal primo turno di gioco, gli investigatori non devono solo difendersi dagli eventuali nemici ma anche dall’ambientazione, che può infliggere loro danni fisici e mentali.
Entrando nel dettaglio si potrebbe dire che Le Case della Follia è un gioco di resistenza e gestione del rischio.
Sommando a questo la possibilità di modificare i risultati dei dadi con particolari segnalini indizio (difficili da guadagnare durante la partita) diventa evidente che al centro del gioco si pone il problema di come bilanciare le proprie abilità e le proprie possibilità per arrivare alla fine del caso: giocare lentamente per raccogliere tutti gli indizi rischiando però di morire a causa del troppo tempo trascorso in partita oppure giocare rapidamente rischiando di tralasciare elementi importanti? Consumare presto i segnalini indizio per facilitare l’inizio della partita o risparmiarli per quando lo scenario diventerà ancora più difficile?
Questi elementi mi hanno particolarmente convinto perché rendono necessario studiare un minimo di strategia per contrastare la sfiga nei dadi, che sicuramente prima o poi colpirà.
Quali sono i difetti de Le Case della Follia?
Se i dungeon crawler collaborativi non sono proprio il vostro genere, difficilmente Le Case della Follia – Seconda Edizione potrà convertirvi: è vero che l’app cambia un po’ le carte in tavola, avvicinando il titolo aa un videogioco o, per certi versi, a un gioco di ruolo ma tempi e meccaniche di fondo rimangono quelle di un crawler tipico.
Altro problema potrebbe essere rappresentato dal numero di scenari a disposizione nel gioco base, ovvero quattro. Si, sembrano pochi ma la difficoltà mediamente elevata e il fatto che gli sviluppi degli scenari si modificano in base a scelte, azioni e tempistiche impiegate, allungano l’esperienza. La difficoltà, tra l’altro, potrebbe demotivare i giocatori alle prime armi, ma è uno stimolo per chi vuole una vera sfida.
Altro da dichiarare?
Nella scatola base è presente un kit di conversione per consentire ai possessori del materiale della prima edizione di utilizzarlo con l’app. Se invece questo è il vostro primo acquisto e volete cimentarvi in nuove sfide, sono in vendita tre espansioni (due contenenti gli scenari della prima edizione con le sue espansioni, e una studiata per la seconda edizione) e altre sono previste.
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